
Creare un Mondo Post-Apocalittico con Maxon One e Unreal Engine L’artista 3D Andy Lefton ci racconta del suo processo di creazione del video ‘World Suicide’.
Il video “World Suicide” di Andy Lefton racconta una storia in soli 3 minuti mettendo in scena una serie di ambientazioni straordinarie e mostrando tecniche di world building eseguite alla perfezione.
L’artista di Minneapolis, Minnesota, con oltre vent’anni di esperienza nel mondo del 3D, ha deciso di creare questo video per imparare ad usare Unreal Engine ed esplorare la sua integrazione con Cinema 4D.
Gli strumenti di Red Giant e una coinvolgente traccia audio completano il mondo intenso e vissuto che viene mostrato nel video. Abbiamo parlato con Lefton di come è nata l’ispirazione per questo progetto, del suo approccio alla costruzione di un intero mondo in 3D e di ciò che lo attende in futuro.
Raccontaci il tuo viaggio nel mondo 3D.

Lefton: Ho lavorato come artista 3D professionale e come direttore artistico ai MadMicrobe Studios per circa sette anni. La mia formazione è iniziata nel 2001 nel settore dei media, un territorio piuttosto vasto, dalle produzioni audiovisive alla scrittura di sceneggiature, fino alla motion graphics e all’animazione 3D. È proprio lì che ho trovato la mia nicchia: il 3D si è rivelato la mia vera vocazione: mi ci sono gettato a capofitto e da allora è stato una risorsa incredibile per scatenare tutta la mia creatività.
Come bilanci il lavoro per i clienti e un progetto personale come questo?
Lefton: Chiunque conosca i pro e i contro delle pipeline 3D probabilmente sa quanto sia veloce il ritmo di questo settore. Per rimanere in gioco bisogna stare al passo con i cambiamenti e le tendenze nell’ambito dei software, della tecnologia e dei processi in continua evoluzione.

Lavoro in un team incredibile al MadMicrobe, e i nostri briefing mattutini a distanza ci mettono in linea su come procederà la giornata. Ogni giorno è sempre pieno di cose da fare, ma fortunatamente abbiamo dei responsabili, dei produttori e dei project manager davvero eccellenti che tengono tutto sotto controllo.
Quando siedo alla mia scrivania e mi metto al lavoro, so che dovrò concentrarmi al massimo. C’è sempre qualcosa da imparare in questo settore, quindi mi tengo sempre pronto a provare cose nuove e ad acquisire nuove conoscenze.


Sono riuscito a trovare una sorta di equilibrio tra lavoro e progetti personali. Quest’ultima sfida è stata una vera e propria impresa, ma mi sono dato da fare perché ho dovuto affrontare una curva di apprendimento piuttosto lunga per riuscire ad integrare Unreal nella mia pipeline e per capire come funzionasse insieme a Cinema 4D. È stata la mia prima esperienza con Unreal, e una volta iniziato a prenderci la mano mi ha davvero sbalordito.
Parlaci di come hai realizzato il video.
Lefton: Cinema 4D è stato fondamentale per questo progetto visto che l’ho usato per modellare la maggior parte degli elementi principali. In passato avevo già modellato il veicolo Sandrunner in Cinema 4D durante la fase di sviluppo del concept per un altro progetto.

Quando il concept ha iniziato a prendere forma, ho deciso di trasferire tutto in Unreal. Ho anche aggiunto delle risorse di Quixel Megascans alle scene per fissare meglio le inquadrature e questo ha portato tutto ad un livello decisamente superiore!
A completare l’atmosfera distopica del video c’erano vari testi e schermate analogiche/digitali ibride. Gli strumenti di Red Giant hanno avuto un ruolo importante per ottenere il look specifico che volevo con gli elementi HUD, soprattutto gli strumenti di Universe si sono rivelati perfetti allo scopo.

Cosa ti ha ispirato e cos’hai usato come reference?
Lefton: Probabilmente la musica ha avuto l’influenza maggiore sulla scelta dell’ambientazione. Il mio amico Themis ha composto la traccia “Area Two” per il suo progetto Metatag e me l’aveva inviata qualche anno fa. Mentre l’ascoltavo mi era venuta l’idea alla base di quello che sarebbe diventato “World Suicide”.
Ci sono state sicuramente altre influenze sull’atmosfera e sul tono generale del progetto. Film come “The Road”, “Terminator: Salvation” e “Mad Max” mi hanno dato alcuni spunti sulla direzione che volevo prendere. Ad esempio ho usato moltissime reference per il bunker che è rimasto costantemente una sorta di work in progress. Volevo che avesse un aspetto vissuto, ma non post-apocalittico. Doveva essere più una specie di laboratorio sotterraneo per questo sfortunato individuo solitario, lontano dagli ostici elementi esterni causati dall’uomo.


Come inizi un nuovo progetto?
Lefton: La musica e l’idea di poterne trarre qualcosa di visivo stimolano sempre nuove idee per quanto mi riguarda. Probabilmente il mio processo creativo deriva da decenni di punk rock alle mie spalle. Tendo a guardare il mondo come fosse un concept e penso sempre che ci sia un posto migliore per tutti noi, a prescindere da quanto siano gravi le circostanze.
A partire da questo, la concept art è il primo passo quando l’idea inizia a formarsi. Poi, come qualsiasi altro product artist, passo alla fase dello storyboard dove inizio ad assemblare tutti i concept su una timeline. Tendo a fissare subito le mie idee in Cinema 4D per avere una visione di come scorrerà la storia. A volte gli storyboard sono disegnati, altre volte utilizzo tavole 3D. In ogni caso, la pre-visualizzazione 3D è fondamentale prima di considerare la storia come definitiva.

Ci sono stati ostacoli durante il processo?
Lefton: Tantissimi! Nulla che non potessi superare, ma questa è la norma nei lavori di produzione, soprattutto se contiamo che era il mio primo approccio con Unreal. Ho fatto molti tentativi e molti errori durante lo sviluppo, ma l’aver usato i plugin di Datasmith per portare gli asset di Cinema 4D in Unreal è stato un vero salvavita. Non sarei riuscito a portare a termine il video senza di loro.
Ho usato Substance Painter per la maggior parte del lavoro con gli shader sul veicolo e su altri asset. Inoltre, la possibilità di usare le texture di Substance su materiali standard di Cinema 4D e poi importarli in Unreal è stato davvero utilissima.

Quanto ci hai messo a realizzare “World Suicide”?
Lefton: Ci è voluto quasi un anno e mezzo, tenendo conto che per molti mesi ero occupato ad imparare Unreal e che lavoravo solo nei fine settimana e nelle ore libere. Quando credevo di essere ad un buon punto non riuscivo comunque a pubblicare il video, perché sentivo di avere altre mille cose da aggiungere per migliorare la storia e il layout. Sapevo però che dovevo sbrigarmi perché il tempo era poco e dovevo tornare a concentrarmi su altre cose.

Vedi un futuro per questo progetto? Ci sarà una “Parte 2”?
Lefton: Il mio obiettivo iniziale era quello di pormi una sfida per integrare Cinema 4D in una pipeline di Unreal e non potrei essere più felice del risultato ottenuto. Per quanto riguarda il progetto, la storia nasce dall’angoscia per questi ultimi anni di instabilità e incertezza nel mondo.
Una seconda parte ideale sarebbe poter rappresentare una risoluzione alle follie che stiamo affrontando in questo periodo. L’idea di creare un altro video del genere è allettante, ma per ora preferisco lasciarla da parte e concentrarmi sulle altre sfide creative che mi aspettano.