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La creazione del VJ set per il Festival di Glastonbury Ecco cosa fare per creare delle animazioni adatte a qualsiasi tipo di musica
Lee Robinson lavora nel campo del motion design e dell’animazione da molti anni e la sua esperienza lo ha portato a lavorare con alcuni noti studi di design, tra cui The Mill, MPC, Territory e molti altri.
Il suo studio, Altered TV, è nato con lo scopo di produrre design di alta qualità, con particolare attenzione alla sperimentazione e all’innovazione. Durante il lockdown del Covid19, Robinson ha conosciuto Adam Savant di PF Events, responsabile del “The Truth Stage” di Glastonbury. In un’area chiamata Shangri-La viene montato un palco con grandi schermi dove vengono proiettati video di carattere politico ed ecologico per tutta la durata del festival.
Robinson aveva sempre desiderato poter mostrare le sue opere a Glastonbury e stava lavorando ad un’animazione a sfondo ecologico dove il mondo viene ricoperto di cemento. Tutti gli esseri viventi sono scomparsi, ad eccezione di un piccolo germoglio che emerge dal terreno e da cui nasce nuova vita. Savant però aveva in mente qualcosa di diverso: un VJ set.
“In quel momento mi era sembrata un’idea fantastica” spiega Robinson, ma era prima di realizzare che avrebbe dovuto sviluppare ore ed ore di animazioni… “Anche se era un progetto estremamente impegnativo sarebbe stato uno spunto creativo grandioso, con cui avrei potuto creare qualsiasi cosa volessi e adattarlo a qualsiasi tipo di musica!”.
La scadenza era molto rigida però, e Robinson sarebbe dovuto rimanere in studio ben oltre il normale orario di lavoro. Ha comunque deciso di accettare la sfida utilizzando Cinema 4D, After Effects, Mixamo, X-Particles e Redshift per creare il VJ set per Shangri-La.
L’idea iniziale verteva tutta su ciò che le persone si aspettano da un festival. Le animazioni sarebbero state mostrate su un palcoscenico, quindi Robinson si è concentrato prima su Mixamo creando alcuni modelli di ballerini. Dopo averli importati in Cinema 4D ne ha creato numerose copie con l’oggetto Clona, aggiungendo un movimento della camera intorno ai soggetti.
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Ha poi arricchito l’ambiente con altri elementi clonati, sfruttando un Effettuatore MoGraph con un Campo Suono sincronizzato ad una semplice traccia audio importata. Una volta renderizzato in Redshift, compreso un puzzle-matte per isolare i ballerini, i livelli sono stati sfalsati e colorati in After Effects, dando loro un effetto eco-arcobaleno.
“Era un pezzo divertente, ma non mi rappresentava” ammette Robinson. Così ha deciso di farne un’altra versione, con una grande cupola su un palco e una luce volumetrica luminosa in alto. “Non mi convinceva ancora del tutto, così ho clonato alcune sfere sul corpo del ballerino e finalmente mi è sembrato funzionasse”.
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Poi con una lente a super-grandangolo ha distorto la scena seguendo il movimento della camera che girava intorno ai ballerini. La scena è stata poi renderizzata con varie angolazioni e diversi colori di luce volumetrica in preparazione alla fase finale su After Effects.
Inoltre, Robinson ha creato diverse altre scene per completare l’animazione dei ballerini. Ad esempio, ha clonato alcune sfere su una sfera più grande, le ha rese dinamiche e poi, sfruttando un Effettuatore Piano con un Campo Suono per animarle, ha fatto in modo che pulsassero e lampeggiassero a ritmo di musica.
Il tempo era poco, così Robinson ha deciso di utilizzare lo stesso modello di ballerino per un’altra animazione, stavolta sfruttando X-Particles. Ha generato particelle partendo dalla mesh del personaggio, tramite una texture emissiva, e le ha poi renderizzate con il tag Redshift per renderle colorate e luminose.
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La camera era impostata su una profondità di campo molto ridotta e ha quindi utilizzato vari post-effetti sul tag Camera per arricchire la scena con un effetto vibrante e luccicante. Questo ha portato alla creazione di altre scene di particelle, con l’intento di rappresentare lo spirito del festival.
Sapendo che l’area Shangri-La di Glastonbury è nota in particolare per i suoi eventi artistici a sfondo politico-ecologico, Robinson ha voluto incorporare anche questi temi nelle sue animazioni. “Rimango sempre colpito quando vedo le persone che camminano per strada ignare di ciò che le circonda perché assorbite dal cellulare” racconta.
Per questo ha realizzato una serie di animazioni incentrate sul concetto di utilizzo dei dati personali e sull’idea “Big Brother is watching you” (Orwell), oltre a numerosi loop che evidenziano la natura ripetitiva del mondo moderno: “mangiare, dormire, guardare il cellulare e via da capo”.
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Dopo aver trovato su Mixamo un personaggio maschile che cammina a testa bassa guardando il cellulare, Robinson ha clonato un campo di telecamere di sorveglianza che includevano tag Target, permettendo alle telecamere di seguirne gli spostamenti. Ha poi allargato il concetto di sorveglianza, creando una texture grigia con un cerchio rosso nel mezzo. Grazie ad una proiezione camera direttamente sopra al personaggio, è riuscito a colorare l’intera scena con una sola texture, con il cerchio rosso a seguire i suoi passi.
Il feedback per questo al festival è stato molto positivo e Robinson ha continuato a sviluppare e postare i suoi progetti su Instagram con il nome Dr. Lee, per aumentare le sue skills.
“Consiglio a tutti di creare progetti personali al di fuori del proprio lavoro, o anche di cimentarsi in una sfida quotidiana. È un modo incredibile per migliorare la propria tecnica, le proprie conoscenze e la velocità di esecuzione. Sarete sorpresi dai rapidi miglioramenti che otterrete!”.