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Il Lato Oscuro dei Caseifici in 3D Lo studio SMASH svedese ha sviluppato una storia commovente sulla dura realtà che si nasconde dietro i prodotti caseari che tutti amiamo.

SMASH è un piccolo studio creativo in espansione che si trova a Stoccolma, in Svezia. Il team si auto-descrive “impresa familiare” ed è diretto da Ashley Reed, creative director e lead artist, e sua moglie Veronica che è a sua volta designer, producer e artista 3D.

Appassionato di lavori che possano ispirare cambiamenti positivi, il team di SMASH ha lavorato a vari progetti, inclusa un’esperienza interattiva nella natura con i giovani pazienti del Pediatric Cancer Center di Barcellona.

Qualche mese fa il team, in larga parte vegano, ha sviluppato un progetto molto significativo: uno short film in CG dal titolo “Milk”. Il video è stato creato per sensibilizzare il pubblico sulla crudeltà a cui sono sottoposti gli animali nell’industria dei latticini.

Abbiamo parlato del video con Ashley Reed e di come il team abbia usato Cinema 4D, Substance Painter, ZBrush, X-Particles, Octane e altri strumenti per raccontare questa storia fotorealistica in 3D che a tratti risulta difficile da guardare.

Reed: La nostra è una specie di azienda di famiglia, il che è abbastanza strano per uno studio di design digitale. Ho fondato lo studio con mia moglie, Veronica, perché ci divertivamo molto a lavorare insieme. Poi abbiamo anche assunto mio fratello, Alexander Reed, non appena terminata la sua formazione in motion design. Anche lui è un artista CG, oltre che character animator e mocap performance artist. Gli altri membri del nostro team sono Linda Molin, lead animator e character artist, e Robin Sällström, il nostro compositor, editor e colorist.

Partendo da sinistra: Linda Molin, Robin Sällström, Ashley Reed, Veronica Reed e Alexander Reed.

Veronica: Di solito ci concentriamo su un mix di animazione e progetti interattivi. Ma il video “Milk” è diverso da tutto ciò che abbiamo fatto finora. Sono una grandissima fan di “Love Death + Robots” ed il fotorealismo, insieme a tutto quello che ha da offrire, mi ha sempre ispirata moltissimo. Pur non essendo reale, riesce a suscitare le stesse emozioni, così abbiamo pensato di realizzare un’animazione per una causa che ci sta molto a cuore.

La maggior parte del nostro team è vegano da anni, così ho contattato un’attivista di nome Earthling Ed che è a capo di un’organizzazione chiamata Surge. Gli ho inviato un messaggio chiedendogli se avessero bisogno di aiuto a livello digitale, dicendogli che ci sarebbe piaciuto aiutarli in ogni modo possibile. Ci ha proposto di realizzare un video per loro e la scelta è subito ricaduta su un video di cinque o sei minuti che mostrasse come vengono trattati gli animali nell’industria lattiero-casearia.

Penso di poter parlare a nome di tutto il team dicendo che siamo vegani innanzitutto per rispetto verso gli animali. Ciò che accade dietro i cancelli delle fattorie è terribile e molte persone non ne sono a conoscenza o addirittura non vogliono saperne nulla. Noi però volevamo raccontare ciò che succede alle mucche dopo aver partorito i loro piccoli in quelle fattorie. L’obiettivo non era far star male le persone, ma mostrare la realtà dei fatti.

Reed: All’inizio della mia carriera, prima del 3D, mi occupavo di fotografia e di video. Per questo, prima di passare a C4D, ho selezionato gli shot che sapevo di voler utilizzare e mi sono concentrato su framing e timing. La prima animazione era costituita solo da box grigi in movimento e da alcune mucche molto semplificate, ma il ritmo c’era già e quindi abbiamo inserito la musica e gli effetti sonori.

Era la nostra prova del nove e stavamo già provando delle emozioni forti. Quindi abbiamo iniziato a lavorare sulle texture, sui personaggi e sulle simulazioni e un po’ alla volta si è concretizzato il tutto. Sono sempre stato un grande fan del texturing, infatti è stata una delle mie parti preferite dell’intero workflow. Abbiamo sfruttato Substance Painter per aggiungere imperfezioni su imperfezioni, che per noi sono la chiave del fotorealismo.

L’abbigliamento è stato tutto realizzato in Marvelous Designer. Abbiamo acquistato molti asset dal loro store, comprese le tute da lavoro indossate dagli operai della fattoria. Tuttavia sembravano pronti a sfilare in passerella, così abbiamo applicato un sacco di sporco e di imperfezioni per renderli più realistici.

Abbiamo usato X-Particles per l’animazione dei liquidi, probabilmente la parte più tecnica del progetto. Volevamo ingaggiare un’azienda che le realizzasse al posto nostro ma non l’abbiamo trovata, così ci siamo dovuti arrangiare sprecando moltissimo tempo. Ancora adesso non sono soddisfatto al 100% del risultato finale, ma penso che possa andare. Non è proprio la mia parte preferita del 3D.

Reed: Sì, si tratta di un progetto a cui abbiamo lavorato con passione proprio perché è una causa che ci sta molto a cuore. Pensiamo che questo possa essere il potenziale futuro dell’attivismo, sia che si parli di ambiente che di allevamento o agricoltura.

Appoggiarsi alla tecnologia 3D invece che alle riprese tradizionali offre una possibilità reale di rappresentare questo mondo, una possibilità che non sarebbe accessibile con i metodi convenzionali. Vediamo l’arte digitale come un mezzo eccellente per comunicare la realtà e per narrare storie che altrimenti rimarrebbero invisibili.


Author

Todd BlankenshipWriter - Denton, Texas