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Illustrare un Sogno Un visual artist racconta di come ha usato C4D e Photoshop per reinventare delle case in 30 modi diversi.
Tomasz Opasinski si è trasferito dalla Polonia agli Stati Uniti nel 2001 e per un certo periodo si è dedicato alla creazione di poster cinematografici. Nel frattempo ha imparato da solo a usare Cinema 4D per la progettazione dei suoi poster e in breve tempo ha iniziato ad occuparsi del lato creativo della pubblicità per l’entertainment, contribuendo a varie campagne per la TV, i videogame, lo streaming teatrale e per il settore interactive. Ha lavorato anche in Netflix per la progettazione di sistemi di design modulare per Netflix Originals e altri progetti.
Continuamente impegnato a sperimentare le mille idee che gli passano per la testa, Opasinski crede fermamente che "gli artisti possiedano gli strumenti necessari a cambiare il modo in cui le persone pensano alle cose, e che dovrebbero usarli il più spesso possibile”. All'inizio di quest'anno, durante la quarantena per il coronavirus, ha preso a cuore il suo stesso consiglio e ha trascorso 20 giorni usando una combinazione di C4D e Photoshop su un progetto chiamato CüB.
Abbiamo chiesto a Opasinski di parlarci del processo creativo per CüB, che lui descrive come un progetto personale che gli ha permesso di esplorare una delle tante idee che aveva in mente. E se usassimo i container per progettare le case, ma li usassimo in modi completamente nuovi e non convenzionali?
Raccontaci di più sul motivo per cui eri interessato a realizzare questo progetto in particolare.
Un giorno, durante la quarantena, ero seduto alla scrivania e pensavo a come avessi sempre desiderato progettare case dai container. Penso sia un'idea stimolante, ma è sempre realizzata in modo banale, dove tutto è progettato su angoli a 90°e i container sono neri o marroni o bianchi. Come artista, ho la sensazione che possa fare molto di più. Voglio dire, è la casa di una persona, che non vuole altro che essere circondata dalle cose che ama! In un certo senso le nostre case parlano di noi, e per me questo progetto risponde al detto "un'immagine vale più di mille parole".
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Sono sempre stato appassionato di progettazione di sistemi abitativi e questa era l'occasione per sperimentare la creazione di un sistema di elementi da poter personalizzare in vari modi per creare case diverse da uno stesso container. Fare questo in C4D è stato davvero facile perché potevo spostare le cose, fare qualche clic e renderizzarle. E poi aggiungere un po’ di magia in Photoshop. All'inizio mi ero dato un mese di tempo per creare 30 case diverse, ma dopo un po' sono arrivato a progettarne una e mezza al giorno, e quindi in soli 20 giorni ne ho terminate 30. E mi sono fermato lì.
Quale tipo di pubblico avevi in mente per questo progetto?
Penso che chiunque, dai creativi agli architetti, sia interessato a capire quale sia il pensiero che si materializza in un progetto. È sempre interessante avere degli scambi di opinione su questo argomento e visto che mia moglie è un architetto le ho fatto una presentazione. Molti artisti hanno una sorta di blocco mentale e spesso non sanno come dare il via alle cose. Penso invece sia fondamentale farlo e basta, tentare sempre. Sto pubblicando questo progetto solo sul mio sito web, ma cosa succederebbe se ispirasse qualcuno a farne qualcosa di reale? C'è una crisi abitativa a Los Angeles, ad esempio. E se i container potessero essere usati per alloggiare le persone a prezzi accessibili?
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Uno dei miei progetti, "Akai", affronta la questione di unire centinaia di container creando un edificio molto grande. Mi sono ispirato all'edilizia abitativa in Giappone, ma quello che ho immaginato è solo una fantasia in questo momento perché i container dovrebbero essere di metallo molto più leggero, ma è interessante da considerare.
Ci descrivi il tuo processo creativo per il CüB?
In genere non faccio molti schizzi. Nella mia testa avevo già l’idea di collegare un container per i genitori e un altro per i figli, e qualcosa di più grande a separare i due spazi che fosse un posto dove tutti potessero stare insieme. Il tutto non necessariamente collegato da porte e corridoi. Ho iniziato prendendo quattro diversi modelli di container da TurboSquid e un modello di Mini Cooper e alcune palme dalla libreria di Cinema 4D. Tutto il resto l’ho personalmente modellato in C4D; anche tutti gli elementi di design sono stati realizzati ad hoc.
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Sapevo di volere creare un sistema modulare e così ho creato un template per ogni progetto. Ogni modello conteneva quattro container con texture predefinite così non dovevo rifare i modelli ogni volta. Era sufficiente sostituire le texture, come quelle del vetro o del legno, in base alle necessità. Tutto era organizzato in scala e pronto all'uso, con le preferenze di illuminazione e rendering pre-impostate; il lavoro di preparazione iniziale quindi ha richiesto un paio di giorni, e poi non dovevo fare altro che costruire le cose e renderizzarle. Questo workflow ha reso il mio progetto fattibile in poco tempo.
Descrivi alcuni dei tuoi progetti CüB preferiti.
Mi piace molto "YinYang". Vivo in un quartiere sul fianco di una collina e il mio sogno è quello di vedere l’oceano! Ma non posso, perché siamo troppo bassi. Questo progetto mi permetterebbe di premere un bottone e cambiare l'allineamento della casa per ottenere quella vista! Inoltre, quando si allinea la casa verticalmente dopo aver premuto il pulsante, questo rivela la piscina sottostante. È una struttura fantastica, davvero.
"I Like to Move It" è un'altra cosa piuttosto interessante. Non ho mai visto niente di simile e mi sono ispirato dal sistema di packaging di Amazon. L'idea è che la casa possa essere riorganizzata a seconda delle esigenze, come ad esempio spostare le unità dei figli sul retro della casa se volessi dare una festa. Oppure riposizionare il garage in modo che non sia più davanti alla casa. Si potrebbe possedere una casa di questo tipo per anni riorganizzandola a piacere nel tempo.
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Anche "Diamond" è uno dei miei preferiti, perché penso sia così strano tenere nel garage una delle cose più costose che abbiamo. Adoro la mia Mini Cooper e quindi pensavo: “E se si potesse cambiare il modo di progettare case e garage, in modo che le auto siano una caratteristica molto più centrale invece che secondaria?”.
In che modo questo tipo di progetto può beneficiare un artista come te?
I visual artist possono illustrare i loro sogni, cosa piuttosto rara oggigiorno. Vedo il design come un modo di plasmare il futuro, e mi piace l'esercizio mentale che avviene quando mi sforzo di superare le sfide e cerco di visualizzare le cose nella mia testa. Ho sempre così tante idee e spesso sono difficili da spiegare a parole, ma se riesco a creare qualcosa di visivo posso mostrare la mia idea in un modo che la gente possa capire. Alcune persone fanno Sudoku, ma questa è la mia forma di allenamento mentale, così quando arrivano i progetti reali sono pronto a trovare soluzioni ai problemi dei clienti. Mi piacciono le sfide: ci si sente un po’ come quando si lascia la palestra!