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Rendere Personali le Animazioni Uber Eck ci racconta di come ha trasformato gli speaker nei protagonisti dei titoli d’apertura del TOCA ME 20.
Ogni anno il convegno sul design TOCA ME riunisce alcune delle menti più creative nel campo dell'arte e del design per seguire le conferenze dei leader internazionali della creatività. Uno dei punti salienti dell'evento è la sequenza di titoli di apertura che di volta in volta viene affidata ad uno studio scelto dagli organizzatori del TOCA ME.
Lo studio di animazione Uber Eck, con sede a Monaco di Baviera, è stato selezionato nel 2020 per realizzare il video di apertura del TOCA ME 20. Vista la completa libertà creativa, il team ha utilizzato una combinazione di Cinema 4D, Houdini e After Effects per realizzare una sequenza artistica che ha definito il mood dell’intera giornata. "Lo stile, il design e il concept erano a nostra completa discrezione" ricorda Niklaus Hofer, uno dei tre direttori di Uber Eck. L'unico requisito ovvio era quello di includere i nomi dei relatori.
Lavorare con un briefing così ampio ha portato Uber Eck ad allontanarsi dal suo approccio abituale. Invece di agire come direttore creativo unico, Hofer ha collaborato con gli altri due direttori dello studio, Tobias Alt e Sebastian Schmidt, in modo che ciascuno potesse contribuire con le proprie idee in modo davvero collaborativo.
Gli Speaker diventano Protagonisti
Il progetto inizia con una lunga fase di ricerca e sviluppo. Hofer, Alt e Schmidt hanno passato circa 6 settimane a sviluppare idee. Da questo processo è emerso un concept per il progetto nel suo insieme, dove Uber Eck visualizzava i vari modi in cui i relatori del TOCA ME potevano influenzarsi a vicenda trasferendo i propri input creativi agli altri per determinare la successiva sequenza artistica. "Abbiamo pensato di rappresentare i relatori come soggetti molto diversi, ognuno immerso nel proprio mondo” racconta Hofer, spiegando come i personaggi vengano interrotti da qualcosa che gli viene dato, proprio come avviene con il microfono durante una conferenza.
Le immagini intendono alludere allo stile specifico di ciascun relatore, senza però riproporre esplicitamente o imitare il suo lavoro. I titoli si aprono con una pagina digitale sospesa in uno spazio 3D, mentre sullo schermo appare il nome della graphic designer Ariane Spanier. Poi la pagina volteggia nella scena successiva, dove viene convertita in un turbine di puntini che seguono linee rette davanti ad uno sfondo con una serie di quadranti luminosi, mentre viene introdotto il nome di Christoph Grunberger, il pioniere del design grid-based.
"Non so se la versione che abbiamo dato sia effettivamente in sintonia con la loro personalità, ma non abbiamo ricevuto alcuna lamentela in tal senso” commenta Hofer. "In realtà è stata una delle fasi più divertenti del processo, visto che i nostri appunti sulle loro personalità erano esclusivamente basati sulla nostra inquietante azione di stalking su Internet". Per fare un esempio, su Instagram abbiamo scoperto che Brendan Dawes adora il tè alla birra, e così il suo “personaggio” assume la forma di una tazza da tè che vola dritta da Erik Kessels, che abbiamo raffigurato come un soggetto “eccentrico, vaporoso e vacillante".
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Ad un certo punto della sfida creativa i ruoli si sono invertiti e il team di Uber Eck ha dovuto inventare dei personaggi che rappresentassero loro stessi. Il team ha optato per un trio di computer Mac scassati, fino a quando uno di loro inizia a tremare espellendo un floppy-disc di vecchia data. "Abbiamo pensato di raffigurarci come dei computer, vista la natura molto nerd di quello che facciamo tutto il giorno" spiega Hofer, aggiungendo di aver optato per dei Mac datati perché "anche noi ci sentiamo già un po' datati…”
Concept, Animazione e Parte Tipografica
Una delle principali sfide tecniche che Uber Eck ha dovuto affrontare è stata la gestione degli elementi necessari per un gran numero di scene molto diverse tra loro, nonché lo sviluppo di transizioni organiche tra ciascuna di esse. La tempistica era fondamentale, quindi tutto ciò che era importante per le rispettive animazioni è stato suddiviso in singoli livelli affinché le scene potessero essere riprodotte in modo fluido. "La timeline di C4D ci è stata di grande aiuto in questo senso, perché era molto reattiva e ci permetteva di zoomare e spostare continuamente più keyframe” spiega Hofer.
Il comando "Converti Spline a Joint” di Cinema 4D è stato per noi una scorciatoia fondamentale per configurare il rig, come nel caso della forma sinuosa e frammentata che si spezza e si ricrea per Christian Mio Loclair, noto new-media artist e coreografo, o nella sezione del cefalopodo rosso che nuota accanto al nome dell'illustratore giapponese Yuko Shimizu. Hofer approva il fatto che la simulazione sia la strada più giusta per l'animazione, ma afferma che lo studio ha imparato nel tempo che l'animazione manuale a volte può essere la via migliore. "Il comando Converti Spline a Joint ci ha dato molta libertà di progettare cose in C4D che possono essere applicate ad un personaggio animato da rig in pochi clic”.
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Uber Eck ha atteso la fine del progetto per definire gli aspetti tipografici. Ad animazione quasi terminata è stato fatto un test di sovrapposizione di diversi font ai visual. Uno dei loro preferiti era grande e in versione “bold”, ma oscurava troppo ciò a cui avevano lavorato così duramente. "Così, abbiamo adottato un approccio più soft nella versione finale, aggiungendo un tocco di leggerezza alle animazioni di ogni singolo speaker” racconta Hofer.
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Infine, appena due giorni prima dell’inizio dell’evento, Uber Eck ha mostrato la sequenza di titoli agli organizzatori del TOCA Me. Al cliente è decisamente piaciuta e Hofer, Alt e Schmidt erano davvero entusiasti di presentare il loro progetto in una conferenza di design così prestigiosa. "Per noi era un sogno che si avverava" dice Hofer, "e ci siamo sentiti in obbligo di dare il meglio!”.