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In “Monument”, una Famiglia Visita uno degli Ultimi Alberi sulla Terra Ecco come Maxon One è stato usato per realizzare uno struggente cortometraggio sul cambiamento climatico.

Nato dalla collaborazione tra due filmmaker di vecchia data,  Josh Johnson Tim Maupin, "Monument" è un cortometraggio con una narrativa climatica che unisce riprese live action ed effetti visivi.

Per raggiungere il livello di realismo indispensabile per la storia, nel workflow di post-produzione sono stati usati Cinema 4D, Redshift, After Effects, SpeedTree e molti altri programmi. Completato nel 2021, “Monument” ha fatto il giro dei vari festival vincendo l’Essy Award come Best Showcase Film e Best Drama al St. Louis Filmmaker's Showcase nel 2021. Il corto è stato rilasciato ufficialmente sul sito Film Shortage il 29 luglio 2024.

Johnson e Maupin hanno lavorato insieme a questo progetto occasionale fin dal 2008. L’ispirazione per "Monument" deriva dal loro desiderio di lavorare insieme ad un progetto personale che si concentrasse sui VFX e sul cambiamento climatico. Alla fine la scelta è ricaduta sulla storia di un road trip di famiglia per visitare gli ultimi alberi protetti rimanenti sulla Terra.

“Il risultato è un mix tra l’idea di Josh di un mondo senza alberi e quella del producer Anthony Nicolau di una famiglia in viaggio verso una destinazione sconosciuta, che si rivela essere il sito di uno degli ultimi alberi esistenti” racconta Maupin, aggiungendo di aver contribuito allo sviluppo dell’intero concept che alla fine “può essere collocato in una sorta di ‘terra di mezzo’, non essendo troppo complicato ma comunque di forte impatto, sia dal punto di vista visivo che da quello della consapevolezza ambientale”.

I lavori per il concept e per la campagna di lancio sono iniziati nel 2016; le riprese si sono svolte nell’estate del 2017 e i lavori di post-produzione sono iniziati alla fine di quell’anno. Entrambi i registi stavano lavorando anche ad altri progetti mentre erano alle prese con i complessi VFX e la post-produzione del film, arrivando a dare gli ultimi ritocchi nel 2021.

Entrambi i filmmaker hanno portato al progetto la loro grande esperienza in materia di VFX, scrittura, regia, fotografia e editing. Johnson ha alle spalle ventisette film, tra cui “Hocus Pocus 2,” “Storia di un fantasma” e “Paura” e ora predilige lavorare a progetti personali.

Anche Maupin ha alle spalle una considerevole serie di progetti, avendo scritto e diretto diversi cortometraggi pluripremiati tra cui l'episodio pilota di una serie fantascientifica intitolata “HIVE” e “The Last Generation to Die”, il cui primo film è ora in fase di sviluppo.

Parlando della loro collaborazione, Maupin racconta che entrambi hanno dovuto gestire una quantità infinita di aspetti per questo progetto. Poi i ruoli si sono maggiormente distinti durante la post-produzione, in cui Johnson si occupava principalmente di VFX e Mauping di editing. Nonostante questo, tutte le decisioni venivano comunque prese insieme.

Cinema 4D è stato parte integrante del workflow VFX di Johnson fin dall’inizio del progetto. “Ci ha permesso di realizzare e di giocare con le varie idee, e con l’integrazione di Redshift abbiamo potuto testare i setup di illuminazione in modo super veloce, ottenendo risultati immediati” spiega. Le capacità 3D di Cinema 4D sono state usate per trasformare gli ambienti boscosi in terreni aridi, utilizzando oggetti Paesaggio e materiali con Displacement.

Un altro set di elementi chiave realizzati con l’aiuto di Cinema 4D e Redshift sono l’albero protagonista e la cupola trasparente che lo protegge. Essendo entrambi fondamentali per la storia, dovevano risultare credibili una volta eseguito il compositing nelle scene live action. Johnson ha usato SpeedTree per creare il modello del ricco albero verde e poi lo ha ombreggiato, renderizzato e illuminato con Cinema 4D e Redshift. Per rendere realistica la cupola ha iniziato con il materiale vetro di Redshift di Greyscalegorilla e ne ha poi perfezionato la superficie, anche sporcandola, a seconda delle riprese.

Il primo piano della bambina che tocca il vetro è un mix di effetti pratici e VFX. “Non potevamo costruire l’intera cupola, ma sapevamo che se fossimo partiti da una ripresa in cui lei toccava un pannello di plexiglas, il risultato sarebbe stato decisamente migliore” spiega Johnson. “Poi abbiamo aggiunto l’albero in CG dietro al plexiglas e Redshift ci ha permesso di impostare i riflessi, la rugosità e i riverberi desiderati in modo che si adattassero alle riprese reali”.

Proseguendo da questo punto, Johnson dice che Cinema 4D e Redshift hanno reso molto più semplice integrare i dati di tracciamento della camera 3D e degli ambienti HDRI ripresi sul set per ottenere luci e riflessi. “Questo risalta maggiormente nell’ultima ripresa ampia del film e osservando da vicino si nota addirittura il riflesso degli attori sulla cupola 3D. Siamo riusciti a realizzarlo proiettando la ripresa sulla geometria e facendola riflettere sulla cupola in Cinema 4D”.

L’impatto di queste immagini è viscerale. “Quando la bambina tocca il vetro nel primo piano e nella ripresa più ampia ti emozioni davvero” spiega Johnson. Il pubblico dei festival è d’accordo, infatti alcuni hanno raccontato di essersi commossi alla fine del video quando i personaggi ammirano con nostalgia l’albero. “Qualcosa li colpisce nel profondo ed è una soddisfazione immensa sapere di aver raggiunto l’obiettivo”. 

Puntando ad accrescere la consapevolezza sulla questione ambientale, l’uso delle mascherine per la pandemia e la crescente frequenza di eventi climatici estremi aggiungono impatto alla storia. “La nostra speranza è che l’immagine dell’albero racchiuso nella cupola di vetro rimanga impressa anche dopo i titoli di coda e che il pubblico si senta spinto a supportare la battaglia contro il cambiamento climatico” rivela Maupin.

Mentre “Monument” si gode il suo momento, Johnson e Maupin continuano a lavorare alle loro storie e progetti, resi molto più accessibili grazie alle nuove tecnologie e strumenti. “La democratizzazione del filmmaking mi stimola molto” dice Johnson. “Telecamere, computer potenti e strumenti 3D, VFX e di correzione colore adesso sono disponibili a prezzi accessibili se non addirittura gratis. Credo che questo permetta a noi filmmakers di concentrarci di più sulla scrittura, sapendo che potremo ottenere visual incredibili anche con budget ridotti”.


Helena Swahn è una scrittrice di Londra, Regno Unito.