Un viaggio in treno che va a rotoli nel nuovo corto creato con Maxon One image

Un viaggio in treno che va a rotoli nel nuovo corto creato con Maxon One Tre ex compagni di corso conquistano i festival con il corto “Daily Tales Part 1: The Magnificent Beauty of a Train Ride.”

Un omaggio alla semplicità lo-fi e alle esperienze più comuni ispirato dalla stop-motion, “Daily Tales Part 1: The Magnificent Beauty of a Train Ride” è un film d’animazione che scalda il cuore mentre illustra le frustrazioni e i momenti di gentilezza quotidiani.

Realizzato con Cinema 4D, Redshift, Photoshop, e con gli strumenti di Red Giant e After Effects, questo delizioso cortometraggio segue la protagonista Mini in un viaggio sui mezzi pubblici che è tutto tranne che tranquillo.

Alexander Dietrich e Johannes Flick, collaboratori e compagni di università, hanno creato il film in collaborazione con la producer Mareike Keller. Dietrich e Flick ci hanno raccontato di come sia stata l’opportunità perfetta per consolidare il loro successo dopo il progetto di tesi “Shine.”

Keller: Ci siamo conosciuti all’Animation Institute, parte della Filmakademie Baden-Württemberg in Germania, dove Alex e Johannes hanno studiato animazione e io animazione e produzione VFX.

Prima che li conoscessi durante il corso, Alex e Johannes avevano già lavorato insieme come director e artista, realizzando vari progetti. Nel 2014 abbiamo unito le forze per il nostro film di tesi “Shine”, che ha ottenuto ottimi risultati a vari eventi e ci ha permesso di ricevere dei finanziamenti che hanno reso possibile questo progetto.

Ora sono una producer freelance e lavoro a spot pubblicitari, VFX, animazioni e corti indipendenti per numerose aziende e progetti. Alex è un art director e animatore ai Woodblock Animation Studio, e Johannes è un designer e animatore per Bär Tiger Wolf.

Keller: Dopo la laurea abbiamo lavorato per diverse aziende, ma volevamo sfruttare il successo di “Shine” per una nuova collaborazione. Vivevamo tutti vicino a Stoccarda e passavamo molto tempo in treno. Abbiamo pensato ad un video che parlasse di tutti gli ostacoli tipici dei viaggi in treno che ognuno di noi può incontrare. Con una piccola parte di budget presa dai nostri fondi e una bella storia scritta da Alex, ci siamo incontrati regolarmente nei weekend per creare questo corto.

È successo verso la fine del 2019 e quando è arrivato il Covid siamo dovuti passare ad una collaborazione online a causa delle restrizioni. Fortunatamente potevamo lavorare da casa ma, dovendo gestire anche famiglia e lavoro in questo modo, il tempo di produzione iniziale di un anno che ci eravamo prefissati si è allungato a tre anni. La nostra forte amicizia e il lavoro di squadra ci hanno aiutato a completare il progetto e siamo felici di poterlo finalmente condividere con il mondo.

Dietrich: La realizzazione di un film è un ottimo modo per sperimentare con i software. Cinema 4D rimane quello con cui mi sento più a mio agio, quindi è stata l’occasione per aggiornarmi sulle nuove funzioni. Per Johannes è stata l’opportunità perfetta per imparare finalmente ad utilizzare Redshift senza la pressione delle scadenze dei clienti.

Inizialmente era solo un modo per lavorare nuovamente insieme ad un progetto, combinando un set reale con personaggi 3D in stile stop-motion, un processo che piaceva a tutti. Tuttavia a causa del Covid non abbiamo potuto lavorare con un set fisico. La grafica giocosa ci è sembrata un buon bilanciamento rispetto alle azioni esageratamente vistose nel film.

Dietrich: Con Mareike alla produzione, io ero responsabile del design, sviluppo dei personaggi, modellazione, rigging e animazione; Johannes si è occupato di modellazione degli ambienti, rendering con Redshift, compositing e color grading.

Gran parte del lavoro di design è stato fatto in Photoshop, ma alcuni elementi sono stati interamente pensati e modellati in Cinema 4D. In effetti, Cinema 4D è stato la struttura portante per tutto ciò che abbiamo realizzato fino a quando abbiamo importato i render di Redshift in After Effects per il compositing.

In origine volevamo costruire set e props fisici, quindi abbiamo raccolto idee su come raccontare la storia tramite i materiali che ognuno di noi aveva in casa. A causa delle restrizioni del Covid abbiamo deciso di passare del tutto al digitale. Lo stile che volevamo ottenere è rimasto lo stesso ma il modo in cui ci siamo arrivati è cambiato.

Un bonus inaspettato sono state le espressioni dei personaggi: nell’animatic finale ci sono piaciute tantissimo. Le abbiamo esagerate al massimo per trasmettere al meglio le emozioni, quindi i nostri schizzi disordinati in realtà hanno influenzato molto alcune scelte nella modellazione, rigging e animazione. 

Flick: Quando abbiamo creato il design di Mini, le scelte dei materiali si sono basate su come avremmo potuto crearla nel mondo reale. Abbiamo utilizzato fili per i capelli e tessuti per gli elementi più in movimento. Per la testa volevamo dell’argilla, in modo che potesse deformarsi un po’, mentre per i piedi abbiamo scelto del legno rigido.

I capelli sono probabilmente ciò che spicca di più e il sistema Hair di Cinema 4D ha reso assolutamente piacevole il loro processo di creazione, dato che potevamo utilizzare strumenti classici per il groom per spazzolare i capelli nella forma desiderata. Il filato rosa che compone il corpo e le sopracciglia è un insieme di spline renderizzate con un materiale Hair. In questo modo abbiamo potuto controllarle facilmente con gli strumenti di rig e i deformatori di C4D.

Alcuni dettagli più piccoli come i googly eyes e le bocche in carta sono stati aggiunti in seguito. La cosa bella di queste bocche era che potevamo crearne di nuove durante l’animazione di shot specifici, se avevamo bisogno di un’espressione più esagerata.

Essendoci solamente io e Alexander nella fase di sviluppo, è stato semplice trovare soluzioni specifiche ogni volta che il rig di base non era abbastanza estremo per una certa scena. Abbiamo sfruttato delle FFD o deformatori di camera con un oggetto nullo contenente il personaggio per deformare tutto quanto in una volta.

Per tutto ciò che riguardava carta, cartone o legno abbiamo scattato delle foto a quello che trovavamo in giro, le abbiamo ripulite, rese piastrellabili con Photoshop, e quindi usate come texture nei materiali di tutto il progetto.

Dietrich: Ho scoperto ottime shortcut che hanno velocizzato il workflow. Quasi tutti gli elementi in argilla sono stati creati con il sistema Volume di C4D, attraverso delle spline e geometrie semplici settate come oggetto sorgente dei volumi.

Per la carta e il cartone, abbiamo sfruttato il nuovo Generatore Spessore per dare un po’ di spessore agli oggetti. Inoltre, lo stile generale così stravagante dei personaggi ha aiutato parecchio nel rig. Non doveva esserci nulla di troppo preciso e abbiamo potuto adottare soluzioni semplici e sbrigative. 

Flick: Con Redshift, è stato semplice modificare ogni singolo aspetto del render. Per me, il vantaggio maggiore è stato che invece del classico playblast, visualizzato nella viewport mentre si anima, ho potuto ottenere una versione renderizzata in modo rapido che includeva ombre e riflessi, ottima per controllare intersezioni tra geometrie e altri problemi di animazione.

Dietrich: Credo che a causa dei limiti tecnici del 3D, progetti come questo spesso vengono alleggeriti e semplificati di proposito per evitare di spingersi oltre certi limiti. Sono davvero soddisfatto di quanto le espressioni esagerate abbiano reso bene dall’animatic alla versione finale e di come alcune shortcut ci abbiano semplificato le cose.

Incoraggio tutti ad essere più audaci all’inizio, senza preoccuparsi troppo della precisione. Non abbiate paura di provare e fidatevi delle vostre scelte: se è bello e funziona, è ottimo!

Flick: Finora l’accoglienza è stata ottima ed è meraviglioso vedere finalmente le reazioni della gente nel mondo reale. I festival sono uno dei posti migliori per farsi ispirare perché puoi incontrare tante persone appassionate alle stesse cose ma con approcci totalmente diversi. È un’opportunità fantastica poter condividere quello che facciamo, osservare le creazioni degli altri e parlare di tutto quello che ci stimola nella vita personale e professionale.


Helena Swahn è una scrittrice di Londra, Regno Unito.