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Gli androidi cyberpunk fondono uomo e macchina con ZBrush e Cinema 4D Il 3D artist e motion designer Ryan Close sviluppa il suo talento creando dettagliati robot umanoidi.

Appassionato di fantascienza, Ryan “Ry” Close ha avuto la fortuna di lavorare a film di successo e a titoli di apertura del genere che adora.

Il suo fascino per gli androidi umanoidi è iniziato con Ash in “Alien” (1979) e continua da allora, ispirando molti dei suoi progetti personali. Utilizzando ZBrush, Cinema 4D, Redshift, Substance Painter, Illustrator e After Effects, il suo ultimo lavoro esplora le sembianze di un medico umanoide danneggiato.

Dopo una formazione da grafico tradizionale, il primo approccio al 3D di Close è stato Cinema 4D. Era l'inizio degli anni 2000 e si è rivelata la sua strada verso la progettazione di interfacce utente per siti web e di motion design per pubblicità e film. Nel 2012 ha ampliato le sue capacità di artista 3D investendo in un corso di ZBrush, e la libertà creativa che questo software offriva gli ha ricordato quando da bambino giocava con i Lego seguendo solo la sua immaginazione.

Per un appassionato di sci-fi, Cinema 4D e ZBrush si sono rivelati una combinazione potente, dandogli l'opportunità di lavorare su franchise iconici. Ha lavorato da freelancer come motion designer presso l'ufficio londinese di Territory Studio per la motion graphics di “Prometheus” prima di passare a tempo pieno a film come “Ghost in the Shell”, “Blade Runner 2049” e “Pacific Rim: Uprising”, per citarne alcuni. Nel 2020 è entrato a far parte di Perception a New York City, dove ha lavorato a film Marvel, sequenze di titoli e concept di prodotti.

In questo periodo, il lavoro personale è stato un'importante fonte di apprendimento e di libertà creativa. “Un grande direttore creativo del passato ha detto quanto sia importante per i designer avere uno sbocco creativo personale, perché non si può contare solo sul lavoro. Questa frase mi è rimasta impressa e cerco sempre di avere un paio di progetti personali in corso che mi permettano di sperimentare e imparare nuovi strumenti”.

Per il progetto Cyberpunk Android, si è ispirato all'androide di un medico danneggiato di “Raised By Wolves”. “Mi è piaciuto molto come è stato realizzato, con l'idea di essere danneggiato ma ancora funzionale. Ho pensato che sarebbe stato bello creare un androide incompleto o rovinato, il che ha generato altre idee da esplorare, ad esempio quale fosse il suo scopo e come si fosse danneggiato”. È stata anche un’occasione per approfondire la modellazione delle espressioni facciali con ZBrush. “L'anatomia e le espressioni sono tra le sfide più difficili e sento sempre di poter migliorare, quindi progetti come questo sono un modo perfetto per sviluppare le mie capacità”, aggiunge.

Il suo workflow è iniziato dalla personalizzazione di una mesh di base. “Ho usato i pennelli DamStandard, Pinch e Move per creare dettagli interessanti sul viso. Ho aggiunto piccoli bulloni collegati alle aree principali per sottolineare la natura cyborg. Ho anche usato semplici forme alfa per nascondere le aree del collo”.

Ispirato dal film “The Creator”, voleva un design meccanico per la parte posteriore della testa. “Qui il live Boolean è stato ottimo, permettendomi di tagliare le forme in modo dinamico. Per accentuare l'aspetto meccanico ho usato alcuni asset del mio kitbash, come una cisterna, dei tubi e altri inserti, per popolare il robot e dargli dettagli davvero interessanti”.

“Durante la fase di rifinitura dei dettagli, ho prima suddiviso la mesh di base fino al livello 3 (9 milioni di poligoni), ottenendo la quantità giusta per il livello di zoom che volevo utilizzaro. Ho anche disattivato la simmetria - un momento sempre spaventoso - ma necessario per ottenere l'asimmetria facciale che è così importante per rendere credibili i lineamenti”, ricorda. Per i dettagli più piccoli e un'espressione più delicata, Ryan ha usato il pennello DamStandard per definire pieghe e rughe, migliorandole con il pennello Inflate.

La fase finale è stata l'esportazione della mesh in Substance Painter come file FBX con le UV realizzate in ZBrush da UV Master, dove ha aggiunto il colore di base della pelle, le decalcomanie e i dettagli di usura.

“Il mio primo rendering in Redshift aveva davvero bisogno di atmosfera e di elementi ambientali per prendere vita. Poiché il soggetto è un cyborg medico, ho aggiunto una luce dall’alto con dei cavi, una luce chirurgica alla scena e altri asset kitbash per migliorare gli elementi meccanici. Ho usato luci d'atmosfera per dare maggiore presenza oltre alle nuove Particelle di Cinema 4D con un Modificatore Turbolenza leggero per aggiungere granelli di polvere come pass separato per la composizione finale.”

Il tocco finale è stato aggiungere un head-up display con un'interfaccia utente personalizzata. “Sto sviluppando una serie di busti androidi di diversi personaggi e ho pensato che un'interfaccia utente li avrebbe collegati allo stesso contesto e avrebbe dato un'impressione del mondo futuristico in cui vivono”, spiega Close.

Close si sta godendo il processo e ora sta lavorando a un’androide femminile della serie. “La cosa più gratificante è di gran lunga poter creare liberamente su ZBrush. Se hai un'idea interessante e l'ispirazione per realizzarla, ti aspetta un mondo di divertimento”.


Helena Swahn è una scrittrice di Londra, Regno Unito.